Eclissi di rossa tenebra ermetica, nuovo capodopera letterario del Falotico: visioni mistiche e trascendenti si mescolano al mesto inebriare le Lune d’Oriente in placida e anche turbinosa astrazione…
In tale libro, intarsiato di magnificenti liriche, armoniche, poderose d’estro fenomenale a brioso anche rabbrividirmi, sgelato in emozionali vulcani d’universali miei agoni pulsanti dallo riscaturito mio inesausto genio ingegnoso, risiedono molte verità inappellabili e dunque anche da confutare d’un Mondo in burrasca che, fra giullari incoscienti e passeggiate fra pigri dormienti, va risvegliato nella sacra anima della nostra rivoluzione, a intingerla di primo senescente incidervi d’aroma glabro, perché ridestarci provoca sofferenza, e poi, di repentine danze acquatiche, gravitare noi in oceanici tuffi splendenti ove l’amore s’infranse e, resuscitato di muscoli tensivi alle vetustà iridescenti, ci sarà in gloria del nostro Dio, cioè me stesso, elevatomi a titanismo gioioso, rafforzato da giuste e dunque inferme ferite, che cicatrizzo e dopo strappo nel sanguinoso divinizzar ogni lembo della mia pelle offerta in sparizione di me che mi sacrifico e, salvifico, amplio la mente dei poveri, nei cuori a rallegrarli, proprio di tenebre mansuete a sfiorarli di commozione, ché sia la vi(t)a viva e scevra di tutte le ansie… così si rinvigorisca e, dai nitriti bizzarri, bislacca goda in sé mai stante ma cangiandoci.
Scoprirete il vostro cammino timorato e, toccati nelle intimità che sopprimeste, inibendovi alle carnalità materialistiche, ne sarete spezzati di dolore che rifulgerà, d’ora in avanti… a testa alta, di bruciori allietati dalla mia fresca rinomanza.
Sì, Falotico, qui me stesso e domani un altro(ve), illumina di mito la sua stessa leggenda per impartirvi lezioni non solo di tranquilla lettura ma coccolandovi affinché possiate volar in alto. E aleggiare liberi, lontano dai vostri veniali, meschini peccati.
Falotico, di classe ineludibile, sopraffino perfino alla perfezione dura e cristallina del porfido, ha vinto ogni perfidia ed è quindi maestrale vento metafisico in arbitrio di suo Iddio.
A(r)b(r)itante strambo di questo nostro Mondo, folgora d’incredibilità gli stolti ed estorce ai ricchi, soltanto invero d’apparenze bisunte e truffaldine, con chirurgico bisturi (d)istruttivo, la loro ignoranza, di per sé stessa natura bugiarda contraffatta dietro forti maschere che io, Falotico, sbriciolando, rivelo in loro scheletrica già morte avvenuta.
Io sono il Verbo avverato, la parola ove la dimenticaste perché freneticamente abbindolati da tal buffoneria patetica che chiamate vostra esistenza.
D’insistenze, tanto mi doleste quanto ora non vi porgo nessuna riverenza.
Chiudete gli occhi e sognate… perché è benedetto colui che viene nel nome del mio Signore.
Sia lodato.