Il mestiere dello scrittore è come quello di un grande attore

Marlon Brando

Oggi, 23 Maggio di questo (ir)ridente anno, speriamo buon ano, 2016, il sottoscritto Stefano Falotico ha completato, assieme al suo instancabile, mirabilissimo e affidato editor, la “redazione” improba e gl’impaginati mostruosamente “complicati” del suo nuovo, sfavillante, marmoreo, crepuscolare, macabro e misterico Il cavaliere di San Pietroburgo, terz’avventura importante e non ridondante, gotica, ancestrale, lugubre-cupa, (in)vereconda, e giammai manieristica, di Clint e dei suoi fratelli della congrega, già “raccoltisi” nel capostipite Il cavaliere di Alcatraz e ne Il cavaliere di Parigi.

Compito arduo, “ingrato” quello dello scrittore che, dal nulla, magicamente crea una storia, una trama fitta di “garbugli” e “sotterfugia” con la sua coscienza per addivenire al bandolo della matassa, cioè un’organizzazione quasi “filmica” delle sue emozioni impresse meramente nero su bianco per “impressionare”, si spera positivamente, il futuro e potenziale lettore, mi auguro acquirente.

Copertina da scegliere, per un’immagine che si stampi… presto nella memoria e sia fortemente “robusta” per poter attrarre. Ecco i font a tua creazione immaginifica, di Castellar o Garamond Light. E lo sfondo che è poi il libro, presto in vendita, nei vari formati, da me scrupolosamente redatti e corretti, in Kindle-Amazon, cartaceo pregiato di plastificazione opaca in formato tascabile maneggevole, ed ePub.

Dietro vi sta una fatica enorme. Insomma, ogni volta che si crea un romanzo, ecco, è come cimentarsi in una recitazione di sottile raffinatezza e puntualissima precisione alla Marlon Brando.

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