Una raccolta di racconti sui fantasmi, le creature evanescenti e notturne che si acquattano negli angoli spettrali per turbare i nostri sonni e far divampare di paura le nostre coscienze.
Perché tuffarsi in un bagno di mediocrità, annegante e annerente le nostre intime passioni letterarie da letterati di classe, quando si può navigare beati e non belanti del solito stolto gregge, nel far volare intrepide le nostre (in)certezze e le nostre levigate, arsissime cere talvolta anche ceree? C’era una volta me stesso e or ci son di più, incantato dalle docili ipocondrie del mio vellutato tendermi in stati anche ansiogeni di forte dimestichezza con la mia coscienza sprizzante creatività dal magma talvolta persino funereo, eppur così brillante di un pimpante sciogliermi nell’altrove ignoto.
I fantasmi… una nuova raccolta, qui “inscenata” nello splendido trailer di Daniele Fiori, che ancor ringrazio. Immagini da me scelte di dura selezione, che si stagliano incendiare nelle fosche tetraggini di una malinconia così lucente nel divampante mio essere lunare, quanto mai lunatico. La mia voce “origlia” i posti bui ove il mio cuor si cela armonico, si scandisce lieve e, da queste oscure profondità, pesca nell’aldilà del mio andar in luoghi dell’anima finora sconosciuti. La musica procede cauta, scende nella notte e nelle lune ectoplasmatiche si fa vita e linfa schiumosa di linda esistenza sinuosa. Case diroccate di crepuscoli abbaglianti e il mistero abbaianti. Teschi che sprigionano la forza del sangue che in essi “scorticò” le incognite del vivere. Allineati in tonitruante fasto dell’inchiostro immaginifico.
di Stefano Falotico