Il cavaliere di Alcatraz – Incipit

Clint, lunga vita a Clint!

Clint, lunga vita a Clint!

Il gelido, pallido guerriero dagli occhi di ghiaccio e la sua entrata in scena

Si presentò così, “agghindato” di soli stracci, molto smunto in viso, emaciato direi. Indossava la pelle “minuta” del suo “cowboy”. O forse era una tuta? Ed era, posso dirvelo, eroticamente fascinoso. Anche troppo.

Giaceva come in sé, rannicchiato nel “gomitolo” delle sue forti braccia imponenti, “sbavate” in una risatella beffardina da stronzo grandioso. Di quelli che oggi non se ne fabbricano più. Un Tempo, sì… che le merde finivano qui, ad Alcatraz, e i tipi come Lui, Lui il maiuscolo per eccellenza, potevan ciondolar di grosso e grandezza. In mezzo a questo Mondo di vermi e “formicolii” ove le formiche guadagnan le pagnotte e chi pena davvero vien tagliato del pene più virile, uno come Clint, ex barista, ex gonzo, ex nel rodeo dei suoi cavalli nel cervello, un “matto” così, che cazzo rappresenta fra le sbarre? Qua lo voglion schiaffare. Io gli verserei solo una caraffa rinfrescante, lodante.

E ai bastardi un po’ di caffè bollente nel culo, “mesto” bene nell’ano.

Clint camminò a passi leggeri come uno scoiattolo quando piscia nel silenzio della Notte.

Clint è però sia gatto che cane, e scodinzola con classe e portamento decorosi.

La dignità d’essere sbattuto ad Alcatraz chissà per quale reato. Forse perché una sera aveva bevuto troppo, e ha “ingozzato” di percosse una che gli voleva “trasmetter” la “scossa” delle sue puttanesche cosce. Dai, suvvia, ha fatto bene. Quella lì deve andar a “mietere” nei granai delle grane poderose del suo seno – siliconatissimo, tanto che te “lo” attizza e ammoscia per troppo “capezzolo” molto “tirato a lucido”. Quella va “stirata” del classico cazzo(tto).

Bravo Clint, ti stringo la mano, e ora lasciami pensare all’ultima siringa che mi ficcai nelle vene. Guarda un po’, son “incuneato”, diciamo inculato ad Alcatraz. Ma il ricordo di quell’ago è giovialissimo, sparato con cura in gola. Sì, tutto ingollato il mio “erotomane” esser cocainomane. No, non sono un Uomo cattivo. So quello che dico, e come scopo io me stesso non riuscirà neppure un Labrador se si sforza d’inutili sfoghi in piazza.

Io appesi le scarpe al chiodo, sì, del mio giubbotto, mentre voi, lemme lemme, incarnate la più disgustosa flemma, la catarsi a tutto, e mi provocate il rutto. Ah, che eruzione, pigliatevela in mezzo alle palle, io alzo lo scettro di questi “lutti”, finiti qui, ad Alcatraz.

 

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