Ognuno di noi, in questa stramba e “a rombo” vita, è un Rupert Pupkin, deniriano di 15 minuti alla Andy Warhol. In questa sezione, mi dissezionerò con video e immagini “calzanti”. Cavalcanti l’onda della celebrità. Fosse anche solo per una “mancia(ta)”.
Tutte le mani(e)… del fantasma di Bob(by), speriamo non sia Bobbitt
Quando l’atroce sofferenza esistenziale induce, costringe, asfissia l’Uomo “moderno” a “invecchiare”, ecco che spunta dal cilindro la “coniglietta”
Diari di bordo, anche di “bava”, del “Dottor” Falotico, laureato all’”imboccato” anziché alla Bocconi, eppure quei boccoli son da baciar di bocca.
Di “stile” inimitabile, il cui carisma è (im)mutato negli anni, posso asserire, specchiandomi “terrificato”, che tutto il malessere, il tormento adolescenziale è ora sparito, tant’è che se prima “ruzzolavo” e poco bazzicavo i miei coetanei “stimabilissimi” di “palle in canna”, ora dinanzi a costui, forse costei, forse “costernato”, forse in Lacoste con occhio alla Kevin Costner peggiore, sono oggi “lacustre“, sì il Loch Ness che non mi aspettavo neppure io, “acquatico” e “a mollo”, non sempre a modo, ma più educato di quelli, quasi tutti, che attorno a me “le” mollano…, inteso in “cul’” (s)figuraccia.
Sì, io e il fantasma di Laura Palmer, quel bifolco con occhio da vaccaro, siamo “identici”. Tant’è che se lui appare da dietro l’armadietto, qui non ci son più sogni nel cassetto.
Eppur resisto, fra una porta sbattuta in faccia e una “linda” (Battisti sapeva…) fottuta da un altro. Ben più “meritevole” di me. Infatti, per “averla”, ha (cor)rotto perfino Obama con tale telefonata minatoria, da “morto di fame”: “Signor Presidente, la Casa Bianca è in pericolo, qui passo tutte le notti in bianco. Voglio anch’io la mia fetta di torta, altrimenti mi scoppierà fra le mutande un Watergate”. Al che il nostro “abbronzato“, secondo il razzismo del nostro ex “Premier“, gli consigliò una visita presso lo specialista dei disturbi “psicosomari”, “eminente” rubacuori che gli fregherà una parcella da altri dolori di fegato e nausee sartriane. Sì, voleva solo Sara ma, a furia di (s)tirarselo, ci vorrà il sarto.
L’umorismo non m’è mai mancato, “qualcos’altra” sì. Rimediai a tale “lacuna”, andando in umido total(iristica)mente, appunto. Presi contatti con numerose “nobil donne”, nubili, dalla firma più “prestigiosa” del Net, istruite di classe altissima, il cui maggior componimento in vita loro (non) è stato: “Amami come solo tu ce l’hai”. Lei finì sempre col “solido”, io ho finito il ghiaccio nel freezer e non c’è neanche lo “scaldabagno”.
Sì, in questa società “parimetrica”, tutto si basa sulle misure. Parliamo, per caso dell’uccello? Mah, può essere, spesso non c’è, forse me lo tagliò Lorena…
Un mio amico, indispettito e irritato dal fatto che poche volte gli concedo di “venire” in casa mia, mi prende per il cravattino, e anche per un cretinetto, si mangia un cornetto alla crema e poi, “soffice”, esplode in un:
- Cos’hai da nascondermi?
- La mia proprietà privatissima è ricolma di Dvd, tu sei il classico topo… che (si) tocca troppo. Questi sono cimeli di famiglia…
- Eh, chissà che pensavo? Tutto qui? Ah, che ridere. Questa è bella, questo è il colmo. Allora, tu impediresti anche agli amici di farti visita solo perché ti “sporcherebbero” i Dvd?
- La previdenza non è mai troppa. Anche quella sociale del tuo “animale”.
Al che, “disgustato”, eh sì, in una società ove tutto è “invertito”, (l’eleganza e il collezionismo spaventano…), mi “apostrofa” di tutto ton(n)o: – Ah, stai affogando. Qui c’è tanta roba, ma la figa dov’è?. – Prima era qua, adesso ci sei tu. Vuoi ballare?
Ieri Notte, una tizia con cinque chilometri di cosce ha mandato un messaggio su Facebook a codesto nano Bagonghi:
- Ti voglio.
- A che prezzo?
- Per te, potrei arrivare a mille Euro.
Ho detto tutto…
- I segreti di Twin Peaks (1990)
- Fuoco cammina con me! (1992)
- Cuore selvaggio (1990)
- Tutte le manie di Bob (1991)
- L’orlo argenteo delle nuvole (2012)
- JFK – Un caso ancora aperto (1991)
- Re per una notte (1983)
“Windtalker”, spesso sono una desertica Monument Valley che “ronza” fra gli indiani, da samurai “ghost dog”
Tu mi tagli “fuori”, e mi sdradichi il bulbo con lo scalpo? E io scalpito, cercando lidi più sereni di costrittive “terrazze” infelici su aperitivi “annoiati” e “scosciate” dai sorrisi addentati “in filigrana”, “in fila”, e “ingioiellati” al “marpion che vuol piluccare il mascarpone”. Di scalpello, sono il Cappellaio
Elisabetta, non mi parli più. Turbata da qualcosa? Volevo proporti una stramba idea che mi sta (s)ven(d)endo in mente. Per dare lustro alla tua Bellezza ed ergerla in trono, ma noto un parziale distacco che ha offuscato, anzi sta spegnendo, lo slancio iniziale.E più che nuotare, precipitosamente mi “strafogo”, annegato in una libidine “smielata” di papalina “morente” su tramonti della Cornovaglia, ove le burrascose maree alleviano e coccolano il “marzapan” di burro. Un passo in avanti e tu mi amputi le gambe dell’anima. Ti riverirei, ondulando sul tuo corpo, non insistere su antichi rancori mai sopiti, credo assorbiti, speriamo non “mestruativi” d’assorbente troppo dolce al sanguigno mio esser roccia “grezza” vulcanica e domani ipocondria divelta, oggi leonino, in un Futuro antitetico a ogni barlume di lucidità, un giullare che, di frasca in freschezza, saltellerà da giocoliere sul tuo seno, in uno sfavillante “attracco” inquieto come (pre)tendo quando cavalco le notti “sparandomi” smemorato, dunque rafforzato.
Con tale rapporto “epistolare”, la pistola ha quattro colpi in canna e bucherò il muro, colpendo di “straforo” la vicina durante un amplesso “caldo” col marito stagionato delle sue “quattro stagioni”: l’Autunno, ove le foglie del (ri)sentimento “strofineranno” la giovinezza perduta “baciando” il vento delle passioni che fu(ma)rono, l’Inverno, ove si riunisce con le amiche ammiccando al “vecchio più in gamba”, la Primavera, in cui, “rifocillata” dai fiori di pesco, soppeserà le nevralgie d’un Capodanno “suicida” e socchiuderà gli occhi per “immortalare” il sogno di amori “respirati” nella senile “cecità” che “risente” le mani dei suoi ex gagliardi amanti quando la cingevano da “bestie” gladiatorie, sì, i “tori”, ora che è (re)cinta e non più acerba né cerva, l’Estate in cui, scorazzando seminuda in pedalò “al largo”, pescherà le piovre dei suoi abissi erotici.
Eppure, tra sprazzi di Sole, nostalgie “ancorate” a un Passato irrimediabile per una rabbia insostenibile di cafone (infra)dito medio, un pessimo “toccasana” d’un manuale per guarire dalla depressione “cavalcante” di ultime avventurelle “alla buona”, fra una vacanza in Irlanda e un “cane” norvegese, fra “canditi” degustati in Scandinavia e le “cantine”, ancora piove…Mentre “qualcuno” accavalla seduto sul “cornicione” di un albero e benedice i folli e il cinismo, pubblicando romanzi e poesie, e ubicandosi nell’immaginazione sconfinata che non ha la “fissa” solo per i peli pubici e per il vostro “bagno” pubblico.
Se l’umanità batte la fi(ac)ca, io vi rinfranco(bollo).
- Non comprendo la tua malinconia. Scopa, divertiti.
- Sì, già “fatto”. Ricorda che quando uno scemo parla con me, rimedia al massimo un sorriso “splendido”.Firmato il Genius
(Stefano Falotico)Ronin Ghost Dog. Il codice del samurai Windtalkers
Se questo è un Uomo “finito”, la stracciatella e la Nutella son oggi valori perduti
Il mio “cammello” spipacchia (che pippe…, che poppone, via dal cazzo papponi) le Chesterfield, eppure fumo, non solo di rabbia, anche nel “buio”
Amo, amo, fortissimamente (non) ti ameròAnche tu… Folgorante, bellissima, elegante sin allo stordimento.
Sono uno scrittore, e il tuo volto sta bruciando di baci di cui adorerei “ferirmi”.Emani una sensualità travolgente, incantata e incatenata all’”acchiappante”.
Sì, non ho mentito. Di solito, lo so… questo sito è bazzicato da omuncoli dagli ormoni tanto bollenti e “intraprendenti” di villiche “paroline” quanto poco, alla fin “finissimi”, vigliacchelli e “fuggitivi”. Gettano l’amo, semmai qualcuna abbocca avrà anche “lei” delle lacune…) ma poi scappan per onestà al loro specchio. Sì, son dei mostri della laguna.Be’, anch’io “fuggo” spesso, forse si chiama timidezza, forse rinuncia a piaceri immediati per cui mi “sgretolerei” troppo. Mi conosco, soffro per amore e, anche solo quando m’invaghisco, ca(l)do in una spirale “autodistruttiva” che mi lascia facilmente esausto, “sfiatato”, a sorvolare lirici lidi floridi d’un “ginepraio” ove le spine son aculei di rose troppo amate, d’un mio sentire troppo denso e impetuoso che si spacca da sé, divellendo, e spesso non “addivenendo” più, svenatissimo e infranto, per una pelle dell’anima che “gorgoglia” fin ad “anestetizzarsi” per non addolorarla in bagni di “sangue” lagrimoso. Sì, spesso vengo colpito da Cupido, anche corteggiato (le corna no, però, dai dai), e corro a perdifiato nell’”alcol” di ruscelli medioevali, da Artù tradito se non “arcuato” e corrisposto, molte volte, anzi per “posta”, sfacciatamente negato, dunque “annerito”.
Non so, forse il mio Cuore bacia troppo gli idealismi romantici e oggi ne son avulsi quasi tutti, in questa convulsa frenesia ove Bruce Springsteen vien “traviato”, dunque tranciato di netto e non di “nettare” qual la sua voce melodiosa ma non smielata è, perché liquidato con quella “faciloneria” che lo giudica, a priori, un “tamarro” di un’epoca non solo da anni ’80 “vecchiotti” ma anche da “ottocentesco”, “insopportabile” afflato di un’epica cavalleresca che è stata rinchiusa nel “frigorifero” d’una massa affaccendata in “chiacchiericcio” da ricci. Sì, quasi nessuno è nudo e se stesso, tutti dietro una “mascherina”, tanto che al carnevale di Viareggio, limitrofo e “apparentato” a mia nonna che abita a Prato (il personaggio migliore di torte guanite), quando me ne (ar)reco, m’”arredano” con quei volti artefatti che si confondon fra le “escandescenze” in (Gian)burrasca e un satiro televisivo che paio io nel “mar… on the moon“.
Mah, non so… dubbioso cammino, tra una flemma che si sofferma e un cervello che scalpita ma non viene “accalappiato”. Dunque “evado” dal mio corpo per “metabolizzare” la metafisica, non troppo gioviale coi miei godimenti, e plano nel “quadrifoglio” delle nuvole, ove son sceriffo di “stelle” di “latte”.
Sì, evaporo come l’aroma del caffè del barista più “ricercato” della città. Un gonzo che gironzola fra i tavoli nel suo “cocktail” anomalo, fra labbra alla “vaniglia” (eppur il “vagito” sa…) e le partite di calcio “sintonizzate”, in alto sopra il bancone, d’uno Sky di tifosi sugli spalti col tè e il “cappuccino” del gelato Mottarello. Sì, poi monta l’urlo domenicale “liberatorio” quando la loro squadra vince, ma se perdono, si sentono perdenti per un lavoro “odioso” nel mattin’ dopo e una “sportiva” trombatella preserale con la mogliettina, speriamo almeno “mora” di fragola, per “temprare” le “palle” ammosciate che non s’insaccarono nella “rete”.
Mah.
Sì, su Ibs.it troverai i miei romanzi. Da pochi giorni, ho pubblicato il quarto (capitolo della mia “history“), domani, nel senso metaforico, vorrei incontrarti. I nostri destini si son incrociati.
Mi auguro che il semaforo “rosso” si sblocchi. Altrimenti perderò la mia luce verde.Già, dicono che il colore preferito dei geni sia, appunto, l’evergreen. Ah, Eva…
Sinceramente, preferirei il forever in Natural…
Sì, la mela del Peccato.
Gnam gnam, è “buona”.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)- Totò, Eva e il pennello proibito (1959)
- The Dreamers – I sognatori (2003)
- Highlander. L’ultimo immortale (1986)
- Cocktail (1988)
- Vanilla Sky (2001)
- Man on the Moon (1999)
- 2013 – La fortezza (1992)
Ci siamo, eh…
“Ehi tu Donna, levati le mutande di dosso” – Non sono una persona interessante? “Ammetta”, almeno (non mi meni) che son “asfissiante”… non può “contraddirlo”
Ogni scarafaggio ama il “fagiolo”. Meglio della pasta ai ceci. Eppur, si “concilia” con la “ciliegia”Sono una persona alla Bergam. Ingmar? No, quella biondona della Ingrid. Ma quale Monroe e Jolie… non me ne frega che tu sia una “star“, basta che sia un “brodo“
Ciao, oltre a essere platealmente bellissima, hai un volto intelligente, rarità “ineccepibile”, tu sei la regola che conferma l’eccezione di questo sito abbastanza “porcellesco” ove donnette sfoggiano un look ”accaldato già” su sospiro di “bacio in bocca”… “polmonare”. Come usano il “lucchetto” queste qui… dobbiam cambiare le “chiavi” delle cinture di castità per troppo “uso”. Logorano e se “la” godono.
Ecco, “sfibrerei” i tuoi capelli di “permanente”, come son “sodi”, sobri e, perché no, (“edul”)corati nella mora “tendentissima-tiratissimo” al corvino (eh sì, io son corvo che “volteggia” e d’”involti” non solo di tastiera “tastieggia”… si direbbe “tasta” ma preferisco il gusto “declinato” nell’indicativo-indaco all’inglese, ché di quelli alla francese mi son inebriato di troppa “sobrietà”.
Sì, mi ricordo Bob De Niro di Ronin, anche tu?
Guarda che quel film v’ha visto e amato più del genere femminile.
In quella Nizza, c’è una chiesa che s’”effonde” nella Costa Azzurra, e uno Jean Reno di risata “amalfitana” (no, non è camorrista né mafioso, ma “bessoniano” di nason’ “gemellato” al “neo” del Bergerac (detto, in occitano, speriamo “eccitato al “bordeaux” di colui che “scrocchia” come Depardieu, ex “galeotto” quasi oscarizzato nella sua “conquista del Paradiso“, forse fu Vespucci, forse l’”uovo” di Colombo, a Parigi han Carla Bruni che “emana” felicitazioni di colombe pasquali e in Lucania han Pasquale… Carla,, una che si “modellava” e ora, di statua di cera, s’è sposata con un “pezzo grosso” che assomiglia al “cornicione” di “fallo” umanoide come “quello” a cui Leslie Nielsen“spuntava” la pallottola, “alimentando” un po’ un’omosessualità tra uno sfigato-incasinato e un “imbalsamato” che era indeciso se fare il palo a vita o buttarsi giù dal balcone, con tutta la folla esultante, laggiù, a incitarlo a “darsi una mossa”.Sì, a parte questo panegirico, sono un girino. Eppur, lo spermatozoo alla Woody Allen sa quando “ovulare” con genialità che vorrebbe “dirlo”… “ma anche no”. Speriamo di sì.
Che dici? Si “dà?”.
Dai su. Sempre più “su”.Firmato il Genius… Stefano Falotico, “esemplare” di maschio che piace a pelle.
Alle palle, soprattutto sue, no però.Nella vita potevo essere Superman. Ma non serve a un “cazzo”.
Mi avrebbero “sfruttato” da Channing Tatum.- Arrapaho (1985)
- Sogni mostruosamente proibiti (1982)
- Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972)
- A sud di Panama (1941)
Sudare di “banana”, no? - Magic Mike (2012)
- Guida per riconoscere i tuoi santi (2006)
- 1492 – La conquista del paradiso (1992)
Ecco, non ci resta che piangere con Troisi e Benigni…Svecchiamo i “miti” italioti – Dopo Celentano, eccellente cantante “ignorante”, oggi abbiamo il risplendente Falotico, istrione “anomalo” d’”animalesco” alle donne e “ammalato” delle ielle altrui…
… che investe sul “giallo” delle tante storie intrecciate che scrive
Nascono fenomeni fuori dalle “portaeree”, razzi imprendibili per i raggi x della “cultura cattolica” e del moralismo a “sorvegliarli”.
Avemmo Celentano Adriano, e stasera s’è esibito “grattandosi” di carisma meno “scimmiottesco”, ma l’Italia di oggi, questo è indubbio, è dominata da una nuova “calamità” di “fama” mondiale, il Falotico.
Segni particolari bellissimo, con gli occhi neri che non ameranno mai Gianna Nannini, sexy ”solo” quando “ottunde” la foto della sua carta d’identità, “scattata alla macchinetta” che slavò troppò d’”asciugatura” digitata prima del “rilascio totale”.
Dunque, “sporcata”, come le migliori fotografie dei grandi attori degli anni ’70, da un’impronta che lasciò il segno, “al dito”.Falotico barcolla ma è sempre in piedi, tale “camminata” è stata presa in prestito da un mio compagno delle elementari, Davide il “dinoccolato”, postura a “pasturare”, appunto, che gli servì, quanto a me, soprattutto per allenare la colonna vertebrale e facilitare l’”accesso” più “morbido” degli amplessi.
Davide, passeggiando, “arcuava” e ammiccava di “piedino” da “ginnastica”, masticando la “gomma” sul suo asfalto che si sarebbe garantito molti orgasmi lisci come l’olio.All’epoca, la maestra ci portò a visitare uno zoo “senza nome”, qui a Bologna. Non si trova nelle carte stradali, perché non è stato reso “pubblico”, ma è “faunissimo” di “celebrità” per chi ha l’ardire d’ammirare razze umanoidi a giocar con i profilattici a mo’ di liane, che usano come “colla” per le “babbuine” drogate del “bordo”. A cui s’appiccicano di baci teneri come quelli del Panda. Ma non saranno protetti, costoro, neppure dal WWF. Dal “Vaffanculo” sì però.
Tale zona periferica, infatti, si chiama: “Zotici di natura biologica”. Quando l’uomo si butta via, il pelo cresce a (dis)misura, anche l’avvelenamento tossico a base di gas dallo sfintere”.Celentano, quando apparve, era un cesso, con gli anni ha perso i pochi capelli che già aveva ma, notandolo di “simpatia”, potremmo paragonarlo perfino ad Al Pacino. “Specularità” che non mi pare così “irriverente”. La corporatura e la “stazza” è quella. L’”altezza” di centimetri anche, di testa no, non ci siamo.
Sì, Celentano aspetta e poi spara “laconico”, intervallando sillabe “profetiche” ogni tre quarti d’ora. Pacino, invece, recita magistralmente dei monologhi che duran delle ore.
Anche al Cinema, sembra che non veda l’ora, ecco, d’incarnarsi in Shakespeare, il suo cavallo di battaglia per il “reame“.
Regno? No, la camicia di Adriano è sempre bucherellata, più che al Bruce Willis di Trappola di cristallo, mi sembra assomigli alla vittima del “thriller“ Nella morsa del ragno. Ecco.Falotico, invece, unisce al fascino cinematografico fotogenico, un po’ alla Pozzetto quando mangia troppo, un volto da Sean Penn che, appena vede il culo di Kim Kardashian, grida “Eh la Madonna!“.
Kim è stata più zoccola della Ciccone, e dire che ce ne “volevano”. Ma come ha fatto? Tantissimi. Dove trova il Tempo per truccarsi e “imbiancarsi” il viso?
Ah, cazzo… non “lo” avevo capito. Kim è solo “acqua e sapone” degli amanti. Un “trucco” che “penetra”.Falotico non può vantare una Claudia Mori nel suo “carnet“, una “carnale” sì. Infatti, fui attratto dal suo seno ma, dopo “averla” succhiata, compresi che qualcosa, lì in mezzo, (non) tornava. Stava crescendo, “detto” papale papale, quello del “paparino”.
Un transessuale? No, “quella” mia amante era una poliziotta con l’”arma” piazzata nella cintura. E, alla minima stimolazione del “grilletto”, il suo cannone mi entrò nelle palle.
Chiamai d’urgeza l’SOS, ma si limitarono a un’altra “pom(p)ata”.
Lei, anziché infermiera, mi rese troppo infermo, dunque “ferreo” nonostante i “gioielli” bruciati, perché era una massaggiatrice “al bisogno”.Sì, Falotico è il Celentano di oggi, e ha appreso dai “grandi” del Passato. Mio zio, quando vedeva una coppietta al largo, afferrava la coppa del gelato e giocava ad “accoppiargliela” in testa con lancio millimetrico di “staffetta” da rugbysta.
Indaffarati nel “sale”, non avevano quasi mai i riflessi pronti.
E, quel passaggio così “dolce” e “deliziosissimo”, finiva quasi sempre per spaccare il cranio di quei due. Le loro teste si spaccavano e il sangue faceva il “botto”. Altro che “darle una botta”, vero?
Gli squali, alla vista delle tracce di “rossetto”, accorrevano e si “scopavano” entrambi come i piranha.Io, assistendo allo “spettacolo” godibilissimo”, inventai un ritornello oggi entrato nelle parade d’ogni muratore: La medusa, qui a Siracusa, bacia meglio dei mafiosi. La medusa è latin lover e ama il mandolino delle sicule di culo.
Applauso!Firmato il Genius
(Stefano Falotico)