La satanica brama del fatale languore, recensione di LIFE FACTORY MAGAZINE

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Questo terzo capitolo della trilogia di Stefano Falotico riserva ancora una volta una forte passionalità nel descrivere il tormento di un uomo smarrito e attratto dal peccato. Inizialmente, come abbiamo visto nei precedenti capitoli, privo di sicurezze e deciso a vendere la sua anima al diavolo, perde ogni contatto con la realtà ed entra nell’universo nefasto e peccaminoso di Satana e delle continue tentazioni che lo rendono privo di qualsiasi genuina e dolce qualità e sempre più attratto dalla perdizione e dalla lussuria. E anche adesso, dopo essersi reso conto di non possedere più l’ingenuità e l’innocenza di un bimbo, la consapevolezza della sua vita, il controllo di essa e dei suoi pensieri, è perso, completamente, e non vuole, evidentemente, più ritrovarsi. È cosciente del fatto che solo così è appagato e che ormai è condannato a questo destino, a questa vita, alla donna del peccato e delle notti nefaste e senza controllo. E tutto ciò lo riempie, lo fa sentire giusto, in qualche modo, è consapevole di non poter tornare indietro e forse non vuole nemmeno trovare la strada del ritorno al passato. In lui ci sono Satana e Dio, ci sono l’io e il non io, c’è la grande voglia di perdersi e la convinzione che per sempre in lui sarà presente questo desiderio continuo di farsi del male, di legarsi alla sua donna, di farsi dominare dalla sua bellezza e dalla sua essenza. È un libro, questo, che seppur breve riesce a concentrare in sé la degna continuazione di una storia molto noir e tinta di sensualità, sempre avvolta dal mistero e dalle notti buie, dalla voce dell’anima e della coscienza, di un diavolo e di Dio, di una donna e di tanti sentimenti intrecciati tra loro. L’uomo attorno a cui tutto ruota è ormai consapevole di essere segnato dal peccato per tutta la vita: sa che per sempre, nel suo corpo e nell’anima avrà il peccato in continua evoluzione, costruzione e metamorfosi. Consigliato!

 

Giudizio:4/5

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