Il mio primo audiolibro cinematografico da me ovviamente recitato con la mia voce roca, ammantata di mistero (s)velatosi nell’ardente, selvaggio furore romantico

prigionia

Sto da dio tranne quando, ignobilmente e con screanzata villania immotivata, vengo ferocemente attaccato da falsi profili (s)mascherati, soprattutto nella codardia, nel mio animo cala il sipario e mi rattristo nella più incombente malinconia sconsolata.

Quando invece so denudare il mio cuore in tutto il suo svelato ardore, mi accendo come un Falò in mezzo a tanto disumano fetore. Colorendo io il mondo d’allegorie barocche, di poetiche prose, illuminandolo col mio sapore gotico e dark che fa rima baciata con gustoso folclore assai romantico e forse rock. Solo allora tutti mi adorano e riscopro io stesso, semmai, anche l’amore. Poetizzandolo, immaginandolo o solo appieno nudamente vivendola. No, emotivamente, empaticamente, sensualmente vivendo.

Ah, l’amore, questo controverso, difficile sentimento da me opacizzato e disconosciuto per troppo tempo poiché preferii adombrarmi nel cupo disincanto dei miei neri tormenti, tanto invero soffrendo ed eludendo le barriere del tempo, piuttosto che sciogliermi candidamente tutto dentro…

Ecco a voi, dopo un mio lavoro improbo, oserei dire di recitazione da grande attore, il mio primo audiolibro concernente La prigionia della tua levità. Alcuni miei amici lo lessero e alla follia l’amarono. Anzi, l’amarono addirittura talmente tanto che anche i più convinti, amicali eterosessuali, per molte notti potenti ebbero nei miei confronti innumerevoli, proibiti pensieri tremendi. Che constarono non solamente di consensuale, potrei dire, ammirazione celestiale, bensì bestiale poiché in loro inconsciamente e torbidamente scatenai nei miei riguardi persino delle insane fantasie sessuali delle più invereconde, abissali, insospettabilmente tonitruanti e segretamente ancestrali.

Dopo che tale mio libro pubblicai in cartaceo e in ogni formato digitale, per puro diletto volli leggerlo integralmente, con la mia voce morbida, calda e furente, solfeggiando ogni parola in maniera febbricitante dall’inizio alla fine. Asciugandola e aspergendomi nel mio ventre, respirandolo tutto interiormente, modulando, di ritmica vocale, ogni esatto tempo. Lasciando totalmente anche le mie strane pause, sospirando robustamente nel leggere il mio stesso testo con ferocia, dolcezza e nuovamente vivido ardimento, aprendo e schiudendo, poi frenando il mio diaframma proteso nell’anima polmonare della mia congiunta mente.

Un libro che, all’apparenza, si presenta come un noir erotico, sì, una trasgressiva storia di detection. Ma, se voleste leggerlo, ascoltare e nei vostri cuori auscultare, alla fine vi chiederete che cosa stia aspettando colei che attualmente sto corteggiando, in modo immensamente appassionante, a sposarmi e conoscere anche fisicamente, di Fuoco assassino, il mio uomo alla Bob De Niro/Ombra.

Un uomo che si segregò nella penombra, incupendosi non tanto leggermente, uno stravagante man della notte, un uomo eccentrico e in passato auto-centrato che visse della tragedia del suo mistero raramente rivelato e che poi celermente rinacque ancora maliardo e alato, spegnendo gli incendi di un’umanità infelice, fallace, facile alle bruciature e alle precoci bocciature ma che può, sinceramente, come il grande Jena Plissken, spegnere o piacevolmente infuocare di piacere. Ovviamente, a mio e suo piacimento.

Mi griderete addosso un… ma per piacere, ci fai solo ridere. Infatti, in questo libro, spazio dal grottesco al più fine arabesco, dal romanticismo da cavallereschi romanzi bretoni al comico fiabesco, essendo pieno di segmenti eterogenei e imprevedibili. Forse sono poliedrico.

Spero che possiate chiudere gli occhi e, in maniera dolcemente sognante, lasciarvi trasportare nel mio mondo esuberante, forte e brillante.

Non lo dico per vantarmi. Tutto si può dire di me, difatti, ma…

Potete anche inventarne tante ma possiedo un certo carisma che mi pare indiscutibile, sebbene sia un uomo incostante, a volte pure stanco.

Amici, dunque, se voleste che leggessi anche i vostri scritti, date a me e con la mia voce voleremo alti/o. Alati!

Una mia amica, l’altra sera, mi disse:

- I poeti maledetti non esistono più. Esistono solo quello che vorrebbero imitarli.

- Dunque, stanno imitando tutti me – risposi pacatamente con un certo fare ammiccante.

 

Intanto, vorrei pre-ordinare il dvd di Motherless Brooklyn – I segerti di una città.

Ma non è ancora disponibile.

Io sì, però. Ah ah.

Insomma, per farla breve, speriamo più che altro per tutta notte, mantengo intatto un certo Falotico style.

Inconfondibile e inimitabile.

Potete anche odiarmi ma tanto sapete anche voi, profondamente, che di uomini come me non ne esistono tanti.

Non so se sia un Bene, forse Carmelo, ma questo è quanto.

Mi pare importante.

Ora però moderate ogni entusiasmo. La strada sarà ancora lunga e spesso notturna.

Fratelli della congrega, dunque, vi auguro buona notte.

Ci sentiamo alla prossima.

 

di Stefano Falotico

 

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