Intervista a Stefano Falotico, a cura di “Il Mondo dello Scrittore”

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Racconta la tua esperienza come autore
Mi son cimentato, qui, con il seguito del mio fortunato Il cavaliere di Parigi. Ancora una volta, narro delle strambe vicissitudini di Clint, indomito combattente di una sua strana apocalisse impersonificata, per redimere le anime pure dallo sterminio e dai carnai delle violenze a lor ignominiosamente perpetrate. Una storia di salvazione.

Che cosa ispira il tuo modo di scrivere
Dipende dagli attimi, dalle circostanze, come dico io, dal mutevole e stravagante fato, dalle ispirazioni estemporanee, soprattutto dalle emozioni, sempre in cambiamento continuo. Le afferro e lascio che scorrano sulla tastiera del PC, faccio sì che defluiscano e prendano corpo in materia di racconti, saggi o romanzi.

Parla della trama del tuo libro
Come detto, è un sequel. Dopo la funambolica, avventurosa evasione dalla prigione apparentemente invincibile di Alcatraz, ritroviamo il nostro Clint in un manicomio giudiziario in quel della capitale francese, una nera, tetra Parigi, ove sarà incaricato di una mission impossible per scovare un pericoloso criminale maledetto e, forse, per far scattar la molla della ribellione inaudita nei detenuti e nei non più reclusi.

I tuoi personaggi prendono spunto da alcuni lati del tuo carattere
Spesso sì. Clint è però ricalcato, come suggerisce appunto il nome, sulla figura emblematica, titanica, coriacea e crepuscolare di Clint Eastwood, mito immortale per antonomasia del Cinema nostro amato.

Prediligi un genere specifico oppure la tua scrittura spazia in altri campi
Prediligo, come già scritto più volte, il noir, le storie ambientate in posti bui, cupi, minacciosi ma non disdegno nessun genere. Anzi, svariate volte ho intrapreso anche la strada briosa e ironica, come dimostrano alcuni altri miei lavori scanzonati e divertenti.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro
Ho parecchi progetti per il futuro ma, stavolta, mi permetto il lusso di non volerli svelare. Posso solo dire che, probabilmente, pubblicherò a breve un altro seguito, non però del Cavaliere.

Cosa consiglieresti a un autore esordiente
Un consiglio su tutti, inseguire la strada maestra di ciò che la sua anima predilige, senza condizionamenti fuorvianti. Ché sia uno scrittore senza macchia né paure, proprio come il mio coraggioso e imbattibile, testardo Clint.

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