In attesa del trailer di The Comedian, una recensione positiva da IBS.it del mio Il commediante

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Fratelli e sorelle della congrega, cinti in raccoglimento in preghiera di me, raccoglietevi e accoglietemi. Siete o no un’accolita? Al bando la colite. Strani tempi stiamo vivendo nottetempo. E in questo “tempio” strambo io mi (e)levo con far birbantesco, seminando zizzania per creare vivacità e dar vita a ciò che vi (ar)rende spenti. So che, nelle notti fosche di tal rigido inverno, soffrite le pene dell’inferno. E voi donne anche il mancante pene, infreddolito e reso arido da un’esistenza coniugale (non) spossante. Ma non rammaricatevene. Ci son io a darvi gusto con ilarità senza pari e melodrammaticità non uniformata ai soli(ti) can(non)i. Io ridicolizzo l’uomo moderno nel “frigorifero”, no, nel forgiarlo a mia immagine e somiglianza, eppur non solipsista da solo mi appisolo. Dimenticando, nel sonno della “regione”, le re(li)gioni atee ai valori di massa(ie). Bando alle ciance. Non è più temp(i)o di chiacchiere. In questi giorni, ripeto, difficili e ostici, ostrica, uscirà il primo trailer ufficiale della Sony Pictures Classics di The Comedian, il film di Taylor Hackford con De Niro e DeVito presentato con (in)successo all’AFI Fest di quest’anno, esattamente lo scorso 11 Novembre. Le critiche (di)sparate non ne furono benevolenti ma, nolenti o volenti, assisteremo a tal film(ato). Cari sapienti e insipienti ché sarete sapidi o, insipidi, niente saprete. Un film che si prospettava essere “tosto” per concorrere agli Oscar ma, ribadisco, le prime reviews non preannunciano una pellicola da Academy Award. Staremo a vedere. Avvediamocene e speriamo presto d’intravederlo. Nel frattempo, o nel frutteto se siete degli “agricoltori di coltura”, no, di Cultura, se siete cotti o colti… in “fragrante”, no, in flagranza del vostro cervellino, il vostro grande Falotichino partorì un’opera speculare, che ha ricevuto ieri pomeriggio una recensione entusiastica che potrete trovare su IBS.it, sotto il mio, appunto (e prendete appunti), Il commediante, da non confondere con Il Comico di Watchmen, eh eh. Ah ah!

Qui essa, o ella, essendo stata una donna a incensarmi incessantemente, cari cessi, ve la copio-incollo, in memoria dei posteri, aspettando anche il poster di The Comedian.

Se cercate una logica, un filo conduttore, in questo libro non esiste. È una sorta di diario, di raccolta di pensieri sparsi, ricordi e sensazioni. A prima vista è un’analisi cinica dei valori o disvalori di questa società. In effetti è un’autoanalisi. L’autore parla di sé, dei suoi sogni spezzati, della solitudine da cui non riesce ad uscire e della depressione che lo avvolge, lo avviluppa, come una coperta sotto cui nascondersi. Riemergono ricordi amari, esperienze che lo hanno segnato e che fa fatica a rielaborare, speranze di vita andate disilluse, il tutto nascosto sotto una risata amara. Il commediante per definizione è una persona che finge, che recita una commedia per far ridere su vicende tragiche e l’autore fa questo, ride e deride le abitudini piatte, la civiltà del progresso che invece ci sta portando verso un regresso, della cultura, della consapevolezza. Tutti sono commedianti in questa società perché tutti fingono, più o meno consapevolmente, ma lui sa di fingere, e ride di chi è talmente omologato da non distinguere più se stesso dagli altri. È un libro breve, perché è denso di emozioni, è scritto d’impeto, senza pensare, e si vede. Non è un libro ragionato, non c’è trama, inizio o fine, è modo di esplorarsi, parlare con se stesso, fare emergere conflitti, trovare un modo per risolverli Il linguaggio è ricercato, a volte non facile da comprendere, e molte immagini o ricordi evocati possono essere disturbanti, ma la realtà, o quello che noi ricordiamo come reale, a volte è disturbante, ci annichilisce, ci lascia senza fiato. Questo libro si legge in una volta sola, senza interruzioni, e ti lascia senza fiato.

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Insomma, fiato alle trombe. E, anche se penate d’ernia allo iato, andate allo stadio, e trombate.

 

Naturalmente un post(er) di Stefano Falotico

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