Il cavaliere di Berlino, il cartaceo

cavalierediberlino

Ebbene, da oggi è disponibile questa nuova opera, una discesa paradisiaca e al contempo infernale nei “meandri” di una città-culla di mille contraddizioni, segnata dalla tragedia nazistica che qui risorgerà in gloria in tal storia “disperata” di depredazioni, inganni pericolosi, rincorse notturne e dedali incendiari ai confini di una realtà grottesca, spaventevole, mutevole nel suo lucente e sempre oscuro “viversi” impaurita dalla tentazione di esser colpita da nuovi sfregi. Clint, ecco colui che inseguirà un sogno al(a)to di giustizia, per ripristinare la beltà perduta, inseguendo una chimera, forse, o raggiungendo la salvazione agguantata con fiero coraggio. Un’opera portentosa di titanica astrazione, crepuscolare nel suo (di)segno divino ove la vita rifulgerà ancora appunto vivifica.

Il nazismo, qualsiasi forma di nazismo, fisico o torturante le libertà “diverse”, non può scalfire un animo, solo “indolenzirlo” perché si ripristini fiero di aver patito un’ingiustizia abominevole, e dunque più consapevole della vita tutta…

Clint e la sua congrega di fratelli di sangue si trovano a Berlino, mecca di divisioni ataviche e segnata dalla tragedia sciovinista d’Hitler, il folle mostro che arse gli ebrei nel suo crematorio forno d’ideologia immonda. Una ragazza è scomparsa, rapita da invasori della sua purezza inalienabile. Clint, assieme ai prodi uomini, suoi fedelissimi, giura vendetta sacra contro gli assalitori e s’inoltra nelle notti sanguigne del viscerale dramma. Fuggitivo egli stesso, inseguitore dei sogni veri e sprigionanti potenza bruciante di giustizia, correrà al buio per stanare i criminali. Implorando una pietà religiosamente avvinghiata alla sua sete affamata di straziante desiderio di totale liberazione dalle ibernanti pazzie del mondo oscenamente perverso. Un viaggio cupo, “pestilenziale”, immerso nelle lune lugubri dell’ascendente voglia di restaurante salvezza.

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