Da incorniciare a memoria, da oggi è disponibile anche in cartaceo il mio saggio polivalente su Martin Scorsese. Presto, reperibile sui maggiori store online per la vendita perfino in eBook. Su Amazon, è già acquistabile in versione Kindle.
Polivalente perché, con stile consuetamente raffinato, il qui presente Stefano Falotico, mutevole camaleonte deniriano d’ogni più impensabile e alta creazione, in tale libro imperdibile, perlaceo e splendente di rara purezza inestimabile, s’è addentrato a scisma scorsesiano nell’eviscerarlo con elegantissima classe di prosa funambolica, serpeggiante tra omaggianti liriche sinergiche al decantarlo in vette poetiche d’indubbia saggezza, riflessioni profonde di ponderato levigarsene a parabole morali da impartir con leggiadria incommensurabile, e intarsi prosaici dal fulgore svettante a librazione mastodontica dell’ammirazione infinita. Inchinato dinanzi al Maestro Martin, padrone del mio destino, poiché scalfì indelebilmente la mia adolescenza con la sua celluloide di stupefacente rinomanza luminescente, come Travis passeggio candidamente in Verbo del mio e suo allietarvi di corroborante vetustà lessicale e dunque cinematografica. A proiezione del grande schermo incarnato in mia lucente verità inoppugnabile, levigandolo, “scheggio” l’Arte elevata del suo potentissimo Cinema incomparabile, “trascurando” volontariamente segmenti della sua vastissima e storica filmografia a “monografico” aspergerlo in mio diletto, perciò prostrato a sua avvenenza.
Di quando, turbato dalla mia precoce pubertà scalciante, già fluttuai navigante nelle tonitruanti membra metafisiche del Bickle, straniero sleeper della light in last temptation of Christ. Vivendo, a pelle di taglio mohicano, la grinta da cowboy del warrior solitario, ottenebratosi a virtuosi, lampeggianti neon in De Niro natante di ne(r)o, nei gironi infernali della mia anima mai acquiescente, ma d’acquitrinoso immergerla a tuffi lacustri dell’inconscio, (non) vissi “cutaneo” da libellula amante delle sue emozioni al tergicristallo. Ballando, interminabilmente notturno, fra i trambusti delle squame al mio squalo euforizzante dirimpetto a tanta beltà pensante.
Scoprirete la poesia del Falotico nel riscoprire Taxi Driver e altro, molto alto…