“Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne”, la mia opera letteraria-cinematografica, ispirata all’“Angel Heart” di Alan Parker, e inebriata nel “Faust” di Goethe, oggi recensita su Sky

Ore 18 di codesto dì, desinante la mia grandiosità spettrale… su VIVA L’ITALIA CHANNEL, canale 879 del digitale… il mio rinomato romanzo da (extra)terrestre che, alienato (e natosi tale, non rinnegandosi) in astrazioni perennemente oniriche, a voi, prodi scudieri del mio raffinato portamento da condottiero ectoplasmatico, allestì un libro di cotanto scibile e ardente ardire, la cui recensione sarà fra poche ore trasmessa in nazional diffusione, e me ne prostro di enormi, incessanti incensi a mio ingegno dagl’incendi stupefacenti.

Registrare è un obbligo (im)pertinente.

Perché solo dall’unico e inconfondibile Falotico potrete apprendere come, non soltanto si scrive, ma come si ama, anche in virtù dell’inconscio nostro profondo che (s)fu(ma).

Promemoria per i miei adepti, cari fratelli della congrega. In tal epoca scombussolante, ove gli arditi temerari dei valori (im)morali, troppo innamorati della vita per abdicare ai principi… dell’odioso materialismo borghese, oggi tanto celebrato in cene oscenamente frivole, son spesso colpiti dalla viltà dei miserabili, aggregatevi dunque in sacro osannarmi d’applauso nei mille scrosci del “Bravo” oltre e di tal opera di Pianeta alt(r)o.

Banchettiamo felici, noi vincitori del Cuore… che, consunto dagli untori che c’odiarono d’acrimonie “consumatrici”, infliggendoci umiliazioni e (non) cicatrizzabili dolori, siam risorti in gloria, a vascello pirata, issante della mia poesia di strepitosa altra vincente annata.

Osanna nell’alto dei cieli, alleluia nel plenilunio.

Ove un investigatore indagherà nel buio del suo fantasma… per risalire alle origini diaboliche d’un inganno mefistofelico camuffato da satanica e angelica donna color rosso sangue…
Ricordate: noi siamo i cavalieri del nostro destino e, impadronendoci della nostra anima, molte volte rubata e deturpata dai carnali e triviali meschini, qui (non) giace in mia creatura straordinaria. Ché Dio mi rifulga in empireo del mio zelo di prosa e di Ercole a cui anche Zeus dovette inchinarsi perché provo il suo coraggio e fu magnificato da una forza impressionante, mai stremata e ancor più fortificata.
Leggete, ascoltate come scandiranno Falotico, e pace agli uomini di buona volontà.
Ora, fratelli, cingiamoci in un attimo eterno di raccoglimento a preghiera dell’Altissimo qui (non) Cristo, asceso alla destra del Padre e alla Sinistra del Diavolo, in quanto tastiera di (ambi)destro.

L-ambendo, andai scalando e, salendo, asciugai me stesso nella benedizione del Giordano.

Che gioia.

Ciao!
Parola del Signore!

 

Firmato il Genius

(Stefano Falotico)

 

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