Pen(si)e(ro) dell’a(g)nello di Dio dann(eggi)ato di (an)gelo

Pen(si)e(ro) dell’a(g)nello di Dio dann(eggi)ato di (an)gelo

Sapete cosa significa essere (sin)ceri, miei borghesi di (c)era vostra conservatrice?

Questo! Fa male la veritas! Io la dico sempre e sput(tan)o!

Bandit(em)i, questa è una satirica scorribanda di pensieri (f)utili, ad al(at)i cangianti di noi, limpidi birichini cherubini can(did)i, da v(i)olante mio nero cigno volteggiante, anche ferocemente bianco in (non) remissione dei peccati, scarnito dentro la mia (im)pura, (ev)angelica (re)visione (non) celestiale del nostro cinico mondo diabolico che mai (s)vol(t)a alto.

Io sì, invece. E punisco!

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