La maschera di Edgar Allan Poe, Book trailer

Eccolo qui, ben impacchettato, confezionato e lussuosamente allestito da Daniele Fiori che, come potete vedere e incantarvene, ha giocato appunto in modo elegantissimo ed evocativo con musica e colori, sfoderando tal book trailer che, senza false modestie, è superbo.

Sfumato, immerso in atmosfere cupe, quasi volteggiante per come delicatamente, a passo di musica,zooma insuperabilmente e, avvolgendoci con dei virtuosi, soffici “movimenti di macchina”, accarezza ritmante il suono metafisico della mia voce narrante. Danzante, nell’accompagnamento musicale della stupenda, tenera, mansueta, tenebrosa “Macabre Romance”, colonna sonora del grande Stefano Gargiulo, artista e compositore che, in un minuto e mezzo circa, c’allieta con tal soave suo pezzo, composto appositamente per me. E dunque non finirò mai di ringraziarlo. Sì, m’ha donato questo suo brano per puro spirito mecenatesco, perché, fra artisti, ci si scambiano i favori.

Udi(re)te anche la mia roca, profonda, sensuale voce che si “dipana” lungo l’“urlante”, trattenuto, moderato e poi sobrio flusso immaginifico, scandendo la musicalità del battito cardiaco nell’intinger le mie “corde” dentro il turbinoso, seduttivo, affascinante mant(ell)o d’una eterica nostra notte eterna, decadente, sognante, cupa, onirica, tintinnante fremiti del sentir la mia opera “sfogliar” la mia gola e orgogliosamente inebriarmene nel legger, di “tocchi” leggeri, la sinossi da me stesso scritta, come da quarta di copertina, e dunque effondermene, innalzando il gaudio giustamente fiero d’averla creata e plasmata proprio a mia immagine e somiglianza, (s)colpendo il tempo armonico del nostro umano viver strano… da artisti.

Sì, sono oramai uno scrittore.

Scrivo e (mi) pubblico, dunque lo sono.

Ed è anche un vanto sacrosanto esserlo, sì, la vanità non è un peccato se abbinata alla qualità.

Dunque, spero che la mia opera, che naturalmente a me piace, possa piacervi. E che possa esser riuscito a trasmettervi, quando e se la leggerete, l’enigmatica bellezza della mia anima, spogliatasi nel svelar quel che essa, fervidamente, sentì quando tal libro scrissi, m’auguro che, come uno sciamano, sia riuscito a emanarmi senziente, perciò, nel respirar ventricolare, inafferrabile come un rovente vento, nel ventre anche vostro, aderendoci ed ardendoci arditamente d’empatie coinvolgenti, dell’emozioni condivise ad attimo ardente, proprio etereo, fugace delle vitali, unite, affettive emozioni poetiche, dei momenti potenti d’imperitura, robusta, penetrante poesia ipnotica.

Noi siamo artisti, per l’eternità sempre qui. Oggi tristi, domani tetri, ieri allegri, ancora viventi, sempre cangianti, quindi forse saremo felicemente grandi con tutti i nostri sogni appassionati, i nostri (in)visibili incubi, le nostre sviscerate angosce, la nostra forza, l’intrepidezza del nostro canto libero!

La nostra vita indistruttibile, sempre all’arte eretta in gloria, a crepitio nostro d’ali d’avventurieri delle emozioni. Imprendibili, diversi, nati artisti e alla creatività assurti.

Prendeteci per uomini assurdi, amiamo sfidar la sorte e viver la vita vera. Ch’è quella del sentirla a mo(n)do nostro!

Parentesi auto-glorificante!

Molta gente invidiosa sostenne che, avendo preso molti, troppi pugni nella mia vita, non mi sarei mai più rialzato.
E non avrei dovuto nemmeno tentare di provarci perché sarei morto del tutto.

Invece, ho vinto io e sono rinato!

Ringrazio tutti, anche i cattivi. Senza cattivi, non ci sono i buoni, anche quando scrivono storie horror.

 

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