La pallida ipocondria della Luna, Booktrailer

Squadra che vince, non si cambia…

La pallida ipocondria della Luna

Una detection horror-noir, una macabra ma rinascente danza investigativa, immersa nelle note e notti poetiche di un sogno ad occhi aperti o forse soltanto un viaggio tra gli spettri di un maledetto incubo illuminante.

Dopo il raffinato booktrailer de “La maschera di Edgar Allan Poe”, ecco a voi quello del mio nuovissimo libro, “La pallida ipocondria della Luna”.

Un libro del sottoscritto, qui magicamente evocato in un filmato realizzato da Daniele Fiori, ritmato “rocamente” e sottilmente dalla mia “abrasiva” voce narrante, gravida di fascinosa profondità nell’ergersi (in)tonante allo scoccar lunare del mio “cupo” scandire la languida sinossi, sempre da me scritta, della quarta di copertina, e “inarcato” nelle soffuse, suadenti, sobrie, magmatiche, malinconiche, macabre, “feroci”, “strepitanti”, “senzienti”, torbide, abbaglianti, sonanti note del mio amico Stefano Gargiulo.

Stefano come me, compositore e musicista dalla rara e rinomata sofisticatezza, dall’anima avventurosamente romantica, pregiata e potente.

Stefano, che m’ha donato questa sua magnifica track, “The Moon”.

Moon che perfettamente si (t)erge fra le mie parole, ad allucinatoria estasi sintetizzante l’atmosferico spirito di questa mia opera letteraria.

Pallida è la Luna…

Moritura, danza morbida tra le nostre pulsanti emozioni spesso da noi sommerse, celate dalla frivola, ingannevole, “adult(er)a” società menzognera delle apparenze fuorvianti la nostra intima, umana, squillante, stupenda autenticità. Ché spesso, anche inconsciamente, nascondiamo i nostri vividi cuori e le nostre vere anime dietro una fredda coltre di mascher(at)e storcenti la pura nostra essenza sincera.

E tristemente moriamo ora dopo ora, soffocati dall’orrido sipario del coprirci dietro falsi travestimenti futili, vendiamo, come il Faust di Goethe, la nostra lucente anima ai patti ipocriti d’un diabolico mo(n)do… di (non) vivere, perché travolti dalla meschina bugia secondo la quale la vita è sol mostruoso apparire. Invero, saremo così soltanto marionette sempre più scarne e gelidamente carnascialesche, manovrate dai fili lancinanti degli scaltri burattini, saremo preda dei più furbi aguzzini. Giacendo soli senza solarità, ammorbiditi angosciosamente nella “trincea” delle finzioni illusorie, dell’effimero crederci reali.

Pallida è la Luna, birichina e canzonatoria ché arride dinanzi a tal nostro esser morti, da lassù occhieggia e, gioconda, ammicca nelle notti buie quanto illuminanti…, solleticandoci con invincibile, craterica sua ambiguità (s)fumante.

Pallida è la Luna, morbida e dura…

Pallide le nostre cere che si riscopriranno enormemente limpide, vivamente zampillanti il sangue del nostro eterno, indistruttibile vivere!

Allora, scorrendo queste immagini, spero in cuor mio d’emozionarvi…

Grazie ancora a Daniele Fiori e a Stefano Gargiulo.

Grazie a tutti e buona Luna anche a te.

Dovete sapere una cosa. Non mi piace il “critico” Paolo Mereghetti, giudica frettolosamente i film. E vi stupirete, lo so, ha assegnato “solo” 2 stellette e mezzo al primo Rocky, subissando gli altri e snobbandoli proprio. Ma dovete sapere che concordo con lui quando assegna ben tre stellette all’ultimo capitolo, Rocky Balboa.

Quando uscì, tutti lo stroncarono, reputandolo un fil(m)etto.

E invece si sbagliavano. È un film molto emozionante, è la storia di un uomo rimasto solo a cui non crede più neanche suo figlio, che gli dà del “vecchietto”.

E tutti si sbagliarono…

E ricordate: l’importante, nella vita, non è sempre vincere, è sempre vivere…


Ora, non so se quello che ho scritto… è molto attinente col libro. Il mio libro, come potete leggere dalla sinossi, è la storia “maledetta” e noir di un investigatore che vive un incubo, un missing, ci sarà il ritrovamento, il “trovatello?”. Rinascerà, again sarà? Non lo so, spero lo leggiate.

Spero, in cuor mio, di avervi regalato un’emozione.

Come sosteneva il grande Jim Morrison, il vincitore è colui che non ha mai smesso di sognare.

E, aggiungo io, è anche colui che ancora si emoziona.

Stavolta, io, Daniele e Stefano, come me, non so se “abbiamo vinto”. Non credo, come già detto, che ci sia qualcosa da vincere ma da vivere. L’importante è che noi, credendo fortissimamente alle nostre energie, alle nostre risorse, ce l’abbiamo fatta…

C’è chi, nella vita, sceglie di essere un imprenditore, chi ruba al prossimo, chi fa l’avvocato, chi il medico, chi il tassista, chi la puttana, chi non lo sa nemmeno lui.

Noi abbiamo scelto questo… darvi attimi di felicità.

Poi, c’è un mio amico, molto più giovane di me, che voglio ringraziare. Si chiama Ettore Dalla Zanna, qualche mese fa ha preso la patente e, nell’ultimo anno, abbiamo sempre parlato in chat su Facebook. Lui mi narra delle sue piccole grandi disavventure scolastiche di quel liceo che tanto ama quanto odia, mi chiede consigli sulle ragazze e io gli rispondo che sono l’ultimo a cui domandare consigli su tutto, perché spesso mi sento un “coniglio”.

Lui è stato il primo ad acquistare un mio precedente romanzo, “Il cavaliere di Alcatraz”. Non l’aveva ancora finito ma, “tempestivamente”, m’ha contattato in chat…

- Stefano, posso dirtelo?

- Dimmi.

- Credo di non aver mai letto niente del genere in tutta la mia vita. Questo libro è un capolavoro assoluto.
Poi, ha finito di leggerlo, ha scritto una recensione entusiastica su ibs.it, e addirittura da tempo, visto che s’iscriverà a una scuola di Cinema, sta scrivendo una sceneggiatura che ha come protagonista proprio me stesso.

- Stefano, è un mio sogno diventare sceneggiatore e regista. Se un domani dovessero avverarsi i miei sogni, tu interpreterai in carne e ossa il mio film e il personaggio che ho scritto per te?

- Assolutamente.

 

Buona (r)esistenza a tutti.

 

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